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Lucy🐦Lussy 👠👠🌈💙

@Lucyluciana94

Scendo...vedo se per strada incontro la felicità...🤗
🎶 Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi solo i sogni che non fanno svegliare? 🎶 Faber 🎸

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calendar_today23-04-2017 18:42:41

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Agenzia ANSA(@Agenzia_Ansa) 's Twitter Profile Photo

A Parigi un fulmine colpisce la Torre Eiffel e colora di giallo oro il simbolo della Ville lumiere. Le immagini spettacolari catturate dal Cese. ansa.it/sito/videogall…

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Tiziana Allasia(@tiziana_55) 's Twitter Profile Photo

Ricevo HELP 🙏
Vi prego un aiuto per questo povero piccolo che a breve torna in canile dopo 2 anni in casa perché non tollera all’improvviso i gatti che ci sono 😞 PER FAVORE UNA FAMIGLIA PER LUI Mi sento male se ci penso Steel 2 anni 15 kg. Prov di Salerno 3402608920 whatsapp

Ricevo HELP 🙏 Vi prego un aiuto per questo povero piccolo che a breve torna in canile dopo 2 anni in casa perché non tollera all’improvviso i gatti che ci sono 😞 PER FAVORE UNA FAMIGLIA PER LUI Mi sento male se ci penso Steel 2 anni 15 kg. Prov di Salerno 3402608920 whatsapp
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Sirio 🏀(@siriomerenda) 's Twitter Profile Photo

Zaia su Vannacci 'il Generale, come si fa chiamare, ha delle idee che non condivido...sulle classi per disabili, Mussolini statista...e mi fermo qui...scelta del partito...sarei un peccatore se lo votassi'
beh bel endorsement, anche per Salvini...

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Livia Valerio(@ValerioLivia) 's Twitter Profile Photo

Era una notte di maggio di quelle che a Roma ti afferrano lo stomaco e ti levano il fiato, in cui il profumo dei tigli aveva finalmente la meglio sui gas di scarico.”
~Antonio Manzini
~Era di Maggio 📚

Era una notte di maggio di quelle che a Roma ti afferrano lo stomaco e ti levano il fiato, in cui il profumo dei tigli aveva finalmente la meglio sui gas di scarico.” ~Antonio Manzini ~Era di Maggio 📚 #ParoleDiMaggio
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❤️ 𝙍𝙤𝙗𝙮 ❤️(@_bobimami) 's Twitter Profile Photo

Si può costruire la propria strada come si vuole
Le tempesta dopo che passano distruggono ma lasciano l'essenziale
Fanno bene a chi le sa capire, e malissimo a chi non le vuole mai affrontare

Si può costruire la propria strada come si vuole Le tempesta dopo che passano distruggono ma lasciano l'essenziale Fanno bene a chi le sa capire, e malissimo a chi non le vuole mai affrontare
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Johannes Bückler(@JohannesBuckler) 's Twitter Profile Photo

«Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.»
Sandro Pertini, messaggio di fine anno agli italiani (1979).

«Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.» Sandro Pertini, messaggio di fine anno agli italiani (1979).
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Cosa provavano i fascisti ad ascoltare quella canzone? Lo ha raccontato il partigiano Beppe Fenoglio.
“È una vera e propria arma contro i fascisti.
Li fa impazzire, mi dicono, solo a sentirla.
Se la cantasse un neonato l’ammazzerebbero col cannone'.
youtube.com/watch?v=TeLAGb…

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Felice Cascione aveva 32 anni quando fu ucciso. Dopo la sua morte la brigata, con forze nuove, prenderà il nome di II Divisione Garibaldi “Felice Cascione”.
“Fischia il vento” divenne l'inno di tutti i partigiani.

Felice Cascione aveva 32 anni quando fu ucciso. Dopo la sua morte la brigata, con forze nuove, prenderà il nome di II Divisione Garibaldi “Felice Cascione”. “Fischia il vento” divenne l'inno di tutti i partigiani.
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E così Di Paola e Dogliotti, i due fascisti, avevano mangiato e soggiornato con loro.
Ma il 7 gennaio ‘44 il Dogliotti era riuscito a fuggire, raggiungendo la caserma della Milizia di Albenga.
Fu così che i tedeschi e i fascisti raggiunsero il 27 gennaio il rifugio dei partigiani

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Tracalà, morirà pochi mesi dopo in combattimento.
Fu proprio la generosità di medico a tradire Cascione. Avevano preso due fascisti delle “Brigate nere”.
Rifiutò di ucciderli.
“Ho studiato venti anni per salvare la vita di un uomo e ora voi volete che io permetta di uccidere?”

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Quanto contasse il comandante Felice Cascione per i suoi uomini lo si può riscontrare nelle lettere inviate dai suoi compagni alle loro famiglie.
Questa è di Giovanni Berio, il Tracalà, scritta alla madre.

Quanto contasse il comandante Felice Cascione per i suoi uomini lo si può riscontrare nelle lettere inviate dai suoi compagni alle loro famiglie. Questa è di Giovanni Berio, il Tracalà, scritta alla madre.
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Per tutti lui era il “dottorino”, popolarissimo a Oneglia.
Un generoso, perché non faceva pagare né medicine né visite a chi era in difficoltà.
Dopo l'8 settembre 1943 era entrato nella Resistenza mettendosi a capo di una brigata partigiana, la prima dell'Imperiese.

Per tutti lui era il “dottorino”, popolarissimo a Oneglia. Un generoso, perché non faceva pagare né medicine né visite a chi era in difficoltà. Dopo l'8 settembre 1943 era entrato nella Resistenza mettendosi a capo di una brigata partigiana, la prima dell'Imperiese.
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E poi tra il '37 e il '39 dalla serie C alla A del campionato di pallanuoto.
E il secondo posto ai Mondiali con la nazionale universitaria a Vienna, tre giorni prima dell'invasione della Polonia.
Quindi nel Partito Comunista clandestino, presentato a Natta e Pajetta.

E poi tra il '37 e il '39 dalla serie C alla A del campionato di pallanuoto. E il secondo posto ai Mondiali con la nazionale universitaria a Vienna, tre giorni prima dell'invasione della Polonia. Quindi nel Partito Comunista clandestino, presentato a Natta e Pajetta.
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Nel 1936 Felice si era iscritto alla facoltà di medicina all'Università degli Studi di Genova.
Lo aveva promesso a sua madre.
Le aveva mandato anche una lettera.

Nel 1936 Felice si era iscritto alla facoltà di medicina all'Università degli Studi di Genova. Lo aveva promesso a sua madre. Le aveva mandato anche una lettera.
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Felice era nato a Porto Maurizio il 2 maggio 1918.
La mamma Maria una maestra elementare, il papà Giobatta un fonditore di campane morto nello stesso anno al fronte.
Era stato durante la sua ultima licenza che aveva scelto il nome di Felice per suo figlio.

Felice era nato a Porto Maurizio il 2 maggio 1918. La mamma Maria una maestra elementare, il papà Giobatta un fonditore di campane morto nello stesso anno al fronte. Era stato durante la sua ultima licenza che aveva scelto il nome di Felice per suo figlio.
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Quando venimmo a sapere della sua uccisione “ci mettemmo a piangere come bambini”.
Lui era il nostro comandante.
Lui era Felice Cascione, nome di battaglia, U Megu, il dottore.

Quando venimmo a sapere della sua uccisione “ci mettemmo a piangere come bambini”. Lui era il nostro comandante. Lui era Felice Cascione, nome di battaglia, U Megu, il dottore.
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Volevamo trascinarlo via con noi, ma lui si rifiutò. Avremmo messo a repentaglio le nostre vite, pregiudicato sicuramente la nostra ritirata.
Ci ordinò di seguire suo cugino Vittorio e di scappare lontano.
Obbedimmo a malincuore.

Volevamo trascinarlo via con noi, ma lui si rifiutò. Avremmo messo a repentaglio le nostre vite, pregiudicato sicuramente la nostra ritirata. Ci ordinò di seguire suo cugino Vittorio e di scappare lontano. Obbedimmo a malincuore.
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Erano le 6.30 del 27 gennaio 1944 e faceva un gran freddo ad Alto.
Fu in quel momento che vidi le truppe nazi-fasciste.
Il Battaglione tedesco ci attaccò con mezzi pesanti dal basso.
Nello scontro a fuoco il nostro comandante venne ferito a una gamba

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